Inti Raymi » Festa del Sole «

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In occasione del solstizio d’inverno nell’emisfero meridionale, nell’antica  capitale Inca di Cusco il 24 giugno si organizza una grande rievocazione storica del tributo Inca al Dio del Sole, Inti. La processione inizia dal Tempio Koricancha per poi raggiungere la piazza principale di Cusco per il saluto alle autorità locali. La cerimonia principale si celebra nella spianta della grande Fortezza di Sacsayhuman, ove centinaia di attori/comparse eseguiranno la cerimonia completa di fronte ad’oltre 50 mila persone comodamente sedute per coloro che avranno prenotato il le tribune e il relativo ingresso.

Le prenotazioni per l’Inty Raymi  può essere eseguita tramite noi. Pe coloro che hanno disponibili più giorni, non mancate di visitare la Valle Sacra degli Incas e la meravigliosa Machu Picchu.

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Itinerario

ITINERARIO

L’ “Inti Raymi”, tradotto con “Festa del Sole” era la festività più grande, spettacolare, variopinta e magnifica del Tahuantinsuyo; le popolazioni incaiche veneravano, infatti, come loro principale divinità il dio Sole.

Dove si svolge?
La Festa del Sole ha inizio nel centro di Cusco, nella spianata del Qoricancha, poi l’inca si dirige verso la “Plaza de Armas” e quindi procede fino al prato principale di Sacsayhuaman.
In passato, durante il periodo incaico, i sacerdoti, l’inca e le famiglie nobiliari celebravano tale festività nella piazza principale della città.

Ha luogo in occasione del solstizio d’inverno, il 24 giugno di ogni anno (durante l’impero incaico veniva celebrata esattamente il 21 giugno). Viene scelta tale data come evento simbolico dell’inizio del nuovo ciclo del sole; ricordiamo che nell’emisfero australe le stagioni sono invertite. Inoltre, tale periodo coincide anche con la fine dei raccolti di mais e dei tubercoli locali.

 

Descrizione delle celebrazioni
Il Sole, divinità principale della cultura Inca e conosciuto anche come “Apu inti” e come “Apu P’unchau”, nella Mitologia Andina è considerato come il sommo creatore di tutto ciò che esiste, nonchè degli incas stessi, e presiede i destini dell’uomo e dell’universo. Doveva essere adorato e gli si dovevano offrire sacrifici per evitare che durante il suo lungo cammino attraverso il cielo abbandonasse la terra e i suoi figli, lasciandoli senza luce e calore. Per questo motivo, al Sole veniva dedicata la festa più solenne che si realizzava a Cusco.

Nacque così l’Inti Raymi, la Festa del Sole. Dal Qorikancha (Tempio del Sole) fino a Hauqaypata (Piazza Maggiore o Plaza De Armas), durante ogni solstizio d’inverno, Cusco vibrava di sacralità e l’Imperatore con tutta la sua corte si preparavano con digiuni per rendere omaggio alla divinità. L’Inca, sovrano dell’impero del Tawantinsuyo, presiedeva la festa centrale con il sacrificio di un’alpaca e il “Willaq Uma” (Sommo Sacerdote), dopo aver squarciato il corpo dell’animale, vedeva ed intuiva nelle sue viscere gli avvenimenti futuri. Migliaia di fedeli venuti dai quattro cantoni dell’impero (i quattro “Suyos”) con grandissimo fervore ed entusiasmo, accompagnavano con canti e danze cerimoniali e offrivano al dio Sole doni di alto valore simbolico. In particolar modo i sacerdoti e le sacerdotesse presentavano in dono il pane sacro (Sankhu) e la chicha (tradizionale birra di mais giallo) con la quale l’Imperatore Inca brindava in onore del Sole, invocando prosperità e pace per il suo popolo.

Crollato l’impero, il popolo inca continuò a festeggiare tale ricorrenza nonostante i divieti imposti dalle autorità spagnole; il cronista Garcilaso de la Vega ne riportò una descrizione nei suoi “Comentarios reales”.

Cronologia della festa attuale dell’Inti Raymi

Attualmente l’”Inti Raymi” è una kermesse internazionalmente conosciuta che richiama ogni anno più di 20.000 spettatori, nei quali vengono compresi sia “discendenti” delle popolazioni native, i quali vivono in maniera molto sentita la celebrazione, sia turisti di tutto il mondo, sia semplici curiosi.
Dall’anno 1944 si stabilì il 24 giugno, in concomitanza con la tradizionale festa cattolica di San Giovanni Battista e con due altre ricorrenze molto sentite in Perù, ovvero “el dìa del Indio” e “el dìa del campesino” (“giorno dell’abitante nativo” e “giorno del contadino” rispettivamente), come giorno di Cusco e si pensò di evocare l’Inti Raymi degli Incas come atto centrale dei festeggiamenti. Per evidenti motivi oggi non è possibile realizzare tale messa in scena nei luoghi di origine e nemmeno rispettare i tempi di durata come vorrebbe la tradizione antica.

Ciononostante, ogni anno la realizzazione della cerimonia, per azione delle differenti generazioni di cuschegni che si incaricarono dell’evocazione, va aumentando la sua forza simbolica e il suo valore storico rappresentando un messaggio vivo di identità e di integrazione nazionale.

Gli scenari dove si sviluppa la cerimonia sono praticamente gli stessi degli ultimi dieci anni, cioè il Qoricancha, la Plaza de Armas e la fortezza di Sacsayhuaman, la cui spianata si utilizza come scenario centrale per l’ingresso solenne delle delegazioni dei quattro Suyos dell’Impero.

Per maggiori info, visita: www.viaggiamachupicchu.com



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