Accenni storici sui Frati Cappuccini in Peru

Il 25 settembre 1948, ad appena tre anni dalla fine della II Guerra Mondiale, un gruppo formato da sei frati sbarcò a Lima.
Questi sono i loro nomi: Casimiro, Emerico, Leone, Donato, Giovanni e Domenico.

Da allora, molti frati liguri si sono succeduti in Perù.

Molto è stato seminato, e molto ha voluto il Signore che si raccogliesse, anche sotto il profilo vocazionale: oggi, la Vice Provincia peruana, conta 33 religiosi di professione perpetua, di cui 22 sono peruviani.

Dove sono i Frati Cappuccini oggi:

Frati Cappuccini in Peru

Attività parrocchiale

I missionari hanno dovuto improvvisarsi Parroci ovunque, eccetto che a Ñaña.
Con tutte le conseguenze: costruzione di chiese, di cappelle, di opere parrocchiali, fondazioni di Confraternite (Hermandades), Azione Cattolica, Terz’Ordine, Legione di Maria, vari Cursillos.

Attività catechetica

Possiamo dire che la catechesi è lo specifico dei Cappuccini della provincia peruana.
Non solo la praticano su vasta scala nelle chiese e nelle scuole, ma l’hanno efficacemente propagandata attraverso la Confraternita della Dottrina Cristiana su scala nazionale.
Il P. Casimiro da Pontedecimo col suo “Curso de Instrucciòn Religiosa” ed il P. Donato Gabella col suo “Manual de la Confraternidad de la Doctrina Cristiana” e tutti gli altri Confratelli fondando e sostenendo i Cursillos de Catequesis hanno acquistato un merito grandissimo in tutto il Perù.

Consultori e ospedali

Le Barriadas in PerùNel contesto di miseria, di fame, di assoluta mancanza d’igiene delle barriadas, le malattie d’ogni genere prosperano.
Dove trovare i soldi per una visita medica o per comprare una medicina, quando non si trovano per comprare un pezzo di pane ai bambini?
Le Barriadas in PerùÈ per questo che si sono organizzati dei dispensari “postas medicas” nelle parrocchie di Chorrillos, Chama, Arequipa.
Medici cattolici, secondo le loro specializzazioni, si avvicendano per visitare e curare los pobrecitos, distribuendo loro le medicine fornite dalla Missione.

La clinica San francesco in PerùAlla grande forza di volontà di P. Bruno Traverso, in collaborazione con l’Alcalde di Chorrillos, si deve la costruzione della Maternità di Chorrillos, che permette alle mamme delle barriadas di partorire in condizioni di igiene e di assistenza.
I nati in quest’ospedale sono circa tremila all’anno.
La costruzione della struttura è terminata, mancano ora tutte le attrezzature, è per questo che la Fraternità Francescana ha focalizzato la Microrealizzazione di quest’anno sul reperimento di fondi per l’acquisto di posti letto per le future mamme.

Scuole

La struttura del Buen PastorChorrillos e Chama hanno due scuole che svolgono una intensa e provvidenziale attività.
La scuola Cristo Salvador di Chama ha più di mille alunni.
È assai apprezzata per la sua serietà ed efficienza.
Prezioso è il servizio di alfabetizzazione che offre la sera alle numerose indiesitas.

Cooperative di Risparmio e Credito

Chi l’avrebbe mai detto che i Frati Cappuccini avrebbero fondato anche delle banche?
Del resto nel ‘400 non fu il Beato Bernardino da Feltre zelantissimo propagatore dei Monti di Pietà?
Per combattere la piago dell’usura, per incentivare il risparmio e l’iniziativa, i Cappuccini fondarono a Chorrillos, a Chama, ad Arequipa, queste cooperative di risparmio e credito: banche su base parrocchiale, gestite da personale volontario, che hanno funzionato egregiamente.

La Ciudad de los Ñiños

Centro di accoglienza Ciudad de los Ñiños in PerùFondata da P. Illuminato Minasso nel 1955 nel deserto di S. Juan de Miraflores (17 km. a sud di Lima) per accogliere i bambini abbandonati.
Arrivò ad ospitare fino a 300 ragazzi, che venivano istruiti ed avviati al lavoro di meccanica e falegnameria.
Quando le gravi condizioni di salute costrinsero il P. Illuminato a rientrare a Genova per curarsi, nessun Cappuccino potè prendere il suo posto e quindi l’amministrazione de la Ciudad passò alla Municipalità di Lima (1964), che la gestì in modo pessimo, al punto che circa 6 anni fa, venne chiesto ai Frati Cappuccini di rioccuparsi della Ciudad.
Lo spettacolo che si sono trovati davanti i frati al loro ritorno nella Ciudad è stato a dir poco desolante: c’era da ricostruire molte strutture.
Centro di accoglienza Ciudad de los Ñiños in PerùPer ora si sono ristrutturate le strutture di accoglienza (camerate e aule), ma devono essere ancora ricostruiti ed attrezzati i laboratori, le cucine, ecc.
Ad oggi, la Ciudad ospita circa 180 ragazzi che vanno dai 5 ai 16 anni.
Quasi tutti i ragazzi sono orfani e provengono dalle barriadas.
Alla Ciudad, i ragazzi trovano oltre che un letto per dormire e il cibo per mangiare, trovano soprattutto i frati e degli educatori che con il loro affetto li aiuteranno a crescere e gli insegnranno un mestiere che gli consentirà di sopravvivere una volta terminati gli studi.

Le Ollas comunes

Sono sorte nel più grave periodo di crisi economica del Perù e sono le mense dove i frati con l’aiuto di molte donne peruane, offrono i pasti alle centinaia di persone prive di reddito che abitano nelle barriadas e che non saprebbero altrimenti come fare per mangiare.
I pasti vengono preparati in grossi pentoloni (ollas) da alcune donne volenterose.
Alle famiglie che invece possono cucinarsi il cibo, vengono distribuiti sacchi di viveri.

I Comedore infantiles

Sono i refettori riservati ai bambini.
Qui i bambini ricevono i pasti caldi preparati, come nelle Ollas, da alcune donne peruane volenterose.
Ogni refettorio sfama circa 80 bambini.

Attività vocazionale

Foto di Gruppo nella Vice Provincia PeruanaIn mezzo a tanto lavoro apostolico i Cappuccini in Perù non hanno mai trascurato la prospettiva vocazionale.
Hanno sempre coltivata l’attività vocazionale.
È risaputo che il Perù oggi ha fame.
Un vecchio Indios leggendo al Papa Giovanni Paolo II un messaggio di saluto durante la sua prima visita apostolica, gli diceva: Santo Padre, il Perù ha fame di pane. Ma ha ancora più fame della parola di Dio: mandateci più Missionari.
È vero: il Perù ha soprattutto fame della parola di Dio.
E quale migliore servizio si può fare a questo nobile e gloriosa nazione che darle dei Sacerdoti e Religiosi, soprattutto se essi sono usciti dal suo seno, espressi dalla propria cultura?
I Cappuccini hanno reso l’inestimabile servizio di dare al Perù più Sacerdoti e Religiosi.
Hanno creduto alla validità delle vocazioni indigene ed anche in questo sono stati premiati.

Oggi la Vice Provincia Peruana (L’Ordine la considera tale e cioè una Provincia in formazione) conta gia quattro Sacerdoti indigeni, due Diaconi che saranno presto Sacerdoti, una dozzina di Studenti di Teologia, dieci Novizi ed una decina di Postulanti.
Insomma una messe non abbondantissima, ma certamente consolante.
E quello che più consola è che il movimento vocazionale sembra in aumento e pare parteciparsi anche agli altri Ordini ed alle Congregazioni femminili.

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