In Perù esistono in totale 33 specie di mammiferi marini. Dalle piccole nutrie d’acqua salata o chingungos, che vivono sulle rocce di spiagge inaccessibili, fino alle grandi balene e capodogli che percorrono l’oceano aperto. Gli scienziati li raggruppano in nove famiglie tassonomiche, la più importante è quella delle otaridi e dei delfinidi, che comprendono i leoni marini e i delfini.
I mammiferi più osservati sulla costa peruviana sono le otarie. Sono due le specie che condividono le coste, bagnate dalla corrente fredda peruviana: i grandi leoni marini Chuscos (Otaria Byronia) che arrivano fino ai 300 kg di peso, e per radunarsi preferiscono le spiagge sabbiose, e i leoni marini fini (Arctocephalus australis), dal corpo più snello che si radunano sugli scogli e le sporgenze inaccessibili del litorale. Entrambe le specie si riproducono tra novembre e marzo, mesi ideali per poterli osservare.
Sulla costa sud è possibile vederli con più facilità: la Riserva Nazionale di Paracas e l Riserva di Punata San Fernando, nel dipartimento di Ica, possiedono importanti colonie di otarie sulle isole Ballestas, a Punta Arquillo e a Morro Quemado, dove probabilmente c’è la più alta concentrazione di leoni marini del paese.
Nella stessa zona si può osservare lo sfuggente gatto marino o chingungo, una nutria che vive sugli scogli e sulle spiagge poco visitate della costa centrale e meridionale del Perù. Le spiagge di Mendieta e La Catedral hanno registrato il maggior numero di questa specie in via d’estinzione.
Un po’ più a sud si trova Punta San Juan, Zona Riservata costituita con lo scopo di preservare i luoghi dove si annidano gli uccelli del guano, i pinguini di Humbolt e una gran colonia di leoni marini.
I cetacei, d’altra parte, sono ben rappresentati nelle acque peruviane. Varie specie di delfini o bufeos, il naso di bottiglia e il comune, oltre alle focene o ai chanchos marini, sono residenti abituali delle acque poco profonde del litorale.
Tutte le specie di cetacei del Perù sono protette dalla legge, ed è proibita la cattura o il consumo e la commercializzazione di prodotti derivati dai loro resti.